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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
23/01/16: ora di essere civili

Sei nella sezione Commenti
 

 Gaetano Lo Castro - 31/01/2016 13:12:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]


Spero che le discussioni sulle parole e sui numeri non servano a non riconoscere l’importanza di questa manifestazione. Lo dico amichevolmente.

 Roberto Maggiani - 31/01/2016 00:53:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Per quanto apprezzi l’intervento di Nando e lo condivida, non posso non annotare quanto segue:
"La superficie del Circo Massimo è di circa 73.000 m² (621m di lunghezza per 118m di larghezza). Dato un massimo teorico possibile di circa 4 persone per m² si ottiene una capienza massima complessiva dell’intera superficie pari a circa 300.000 persone." (Da Wikipedia)
Basta guardare le immagini del Circo Massimo di oggi per capire che non si arriva a 250.000 persone.

 Nando - 31/01/2016 00:44:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Temo per definizione le oceaniche manifestazioni.
Non credo sia giusto né il trionfalismo e nemmeno la radicalizzazione del confronto, non si tratta di tifoserie allo stadio, ma spesso di drammi esistenziali e sempre comunque di sentimenti profondi ed autentici e, pur quando non condivisi, chiedono e meritano il rislpetto della dignità; in ciò, però, non faccio distinzioni di piazze.

 Gaetano Lo Castro - 30/01/2016 23:49:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]


L’oceanica manifestazione del Family Day si è conclusa in bellezza con le emblematiche note dell’opera "Nessun dorma" di Puccini!

 Roberto Maggiani - 30/01/2016 21:01:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Dovrei mettermi lì a ribattere punto per punto, ma non ho tempo, adesso; quello che noto è che certe obiezioni alle unioni civili, e in particolare alla stepchild..., in qualche modo sminuiscono anche le copie eterosessuali sterili.
Non si evita di andare per strada ogni giorno per la paura di essere investiti, le regole ci sono, se poi, purtroppo, non si rispettano e, malauguratamente, accadono incidenti, anche casualmente pur rispettandole, è un rischio che ci prendiamo e andiamo ogni giorno dove dobbiamo... qui è più o meno lo stesso, le leggi si fanno e poi si cercherà di vigilare e ognuno di vivere al meglio.
I tempi sono cambiati, le persone vogliono vivere in pace e tutte vogliono garanzie di doveri e diritti che solo una legge può dare... dai bambini agli adulti.

 Nando - 30/01/2016 19:56:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Nel tentativo di capirci un po’ di più, mi sono "imbattuto" in questo articolo del giornale online Città Nuova; lo propongo come contributo al dialogo ed alla riflessione. Spero non dispiaccia ad alcuno.


"Per la famiglia, sempre e comunque


29-01-2016 di Michele Zanzucchi
fonte: Città Nuova


Nell’acceso dibattito sul progetto di legge Cirinnà, in discussione in Parlamento, rinfocolato dalle Giornate arcobaleno del 23 gennaio e dal FamilyDay del 30, è necessario innanzitutto un “sì” alto e forte alla famiglia. Nella libertà di adesione a un’iniziativa da seguire con estrema attenzione


Un\’allegra famiglia
Gli animi si sono accessi e a volte infiammati sulla questione delle unioni civili, dell’utero in affitto, della stepchild adoption e sul FamilyDay. Su questo sito abbiamo pubblicato nelle scorse settimane diverse prese di posizioni, personali o di associazioni e movimenti, e abbiamo pure dato la parola a esperti di vari ambiti. Ci sembra infatti che si debba sempre dare spazio a chi, in coscienza, lavora per il bene comune, in particolare a coloro che operano nell’ambito cristiano. Ringraziamo tutti i lettori che si sono spesi per affermare le loro posizioni, quasi sempre con garbo e con spirito di ascolto e dialogo, cosa cui teniamo molto e che è al cuore stesso della nostra linea editoriale.



Unioni civili



Abbiamo anche pubblicato la presa di posizione del Movimento dei Focolari sul FamilyDay, riassumibile in questa frase: «I Focolari in Italia non ritengono di promuovere formalmente il FamilyDay indetto per il 30 gennaio prossimo. Considerano infatti che, in questo caso e in questo preciso momento storico, manifestare “contro” non porti ai risultati sperati. Tuttavia i singoli aderenti ai Focolari, agiranno secondo le personali convinzioni e coinvolgendosi nell’agire come meglio ritengono per promuovere i valori da tutti condivisi». È convinzione nostra che le unioni civili vadano regolate: troppe persone hanno delle relazioni non convenzionali che non possono rimanere “clandestine”. Ma ci sembra inadeguato, in una visione antropologica basata sul Vangelo, equiparare queste unioni al matrimonio tra un uomo e una donna, con la possibilità che si aprano voragini sociali pericolose quali l’utero in affitto e la stepchild adoption. Al riguardo esistono dei problemi di costituzionalità da considerare attentamente.



Famiglia



Crediamo nella centralità della famiglia nella società, pensiamo che il matrimonio dovrebbe rimanere un libero sodalizio tra un uomo e una donna, che i figli non siano proprietà privata dei genitori e che abbiano diritto a un padre e a una madre. E riaffermiamo nel contempo che la società la si costruisce nell’ascolto vero, nel dialogo e nella mutua comprensione, per giungere se possibile a posizioni condivise. La logica cristiana è dialogica di per sé: se non cerca la relazione con l’altro, anche con chi la pensa diversamente, il cristiano mette a rischio e talvolta tradisce la sua stessa identità.



Stepchild Adoption e utero in affitto



A proposito della questione della stepchild adoption, prefigurata dalla legge Cirinnà, riteniamo che essa potrebbe indirettamente incoraggiare l’uso dell’utero in affitto. È vero, la legge 40 vieta questa pratica in Italia, ma generando una creatura con la maternità surrogata all’estero, poi, appellandosi a un giudice si potrà vedere riconosciuto il figlio così generato. Riteniamo che nessun essere umano possa essere trattato come mezzo: la ricerca della propria felicità non può avvenire mediante lo sfruttamento di una donna il cui corpo è ridotto a incubatrice. Portare in grembo una creatura per 9 mesi e poi separarsene è un trauma per la donna e per il bambino, perché si crea tra di loro una simbiosi psicofisica unica; sempre più la gravidanza è vista come un momento fondamentale dello sviluppo del bambino. Senza considerare che la madre committente potrebbe rivendicare in un secondo tempo la propria maternità con ricadute sullo sviluppo della personalità del bambino. Il bambino stesso proverà inoltre un inevitabile disagio quando scoprirà l’esistenza della propria madre “naturale” che risulta essere estranea alla sua vita.



Diritti



Non crediamo quindi che esista un diritto della coppia al figlio proprio. C’è un desiderio, legittimo, più che legittimo, ma che deve fare i conti con i limiti della realtà. La trasformazione di un desiderio in diritto incondizionato finisce per dar vita a una logica del possesso. Il diritto del bambino ha un’assoluta priorità e quindi è giusto che, caso per caso, il giudice valuti il da farsi. L’affido rafforzato permetterebbe di tenere conto della concreta situazione affettiva del bambino in quel dato momento, lasciando al giudice la valutazione finale.



Maschile e femminile



Per quanto riguarda i bambini adottati da una coppia omosessuale, a dire il vero non ci sono ancora molti studi scientifici, perché è una novità recente; in ogni caso il bambino o la bambina paiono cercare fuori dalla coppia di omosessuali una figura di sesso diverso su cui modellarsi. Maschile e femminile non si possono eliminare, sono naturali. Ci sembra inoltre importante sapere che i casi di genitori omosessuali che potrebbero ricadere tra quelli coperti dal progetto di legge Cirinnà sarebbero poche centinaia, la maggior parte con figli nati prima che un genitore scoprisse di avere un diverso orientamento sessuale. Tra l’altro, i diritti prospettati nella legge Cirinnà sono già previsti nel codice civile ad eccezione, questo è vero, della reversibilità e dell’adozione.



Family Day



A proposito del FamilyDay, siamovicini alle persone che parteciperanno con animo convinto, sincero e aperto al FamilyDay così come a chi riterrà in coscienza di non parteciparvi. Certo, tutti abbiamo il diritto di esprimere pubblicamente i nostri pensieri e convinzioni, ma la storia ci insegna che le manifestazioni in piazza possono generare rivendicazioni contrapposte che diventano, alla fin fine, sterili. È questa storia recente, che ci ha dimostrato come nei casi etici sensibili scendere in piazza non abbia prodotto effetti positivi, portando al contrario all’aggravarsi del carattere non condivisibile da tanti cristiani delle leggi, oltre che all’inasprirsi degli animi.



Dialogo e incontri pubblici



Riteniamo invece necessario (e molto più efficace) generare a tutti i livelli, nelle nostre città e nelle nostre associazioni, nelle scuole e nelle parrocchie, spazi di dialogo costante e aperto che permetta di ascoltare e capire le ragioni di tutte le parti e così trovare insieme vie inesplorate e creative verso il bene comune. Il Movimento dei Focolari e Città Nuova hanno promosso in questi mesi decine di incontri pubblici al riguardo. Siamo inoltre attenti a stigmatizzare ogni strumentalizzazione politica di manifestazioni come il FamilyDay, cosa che purtroppo può facilmente avvenire e che anche in quest’occasione si profila all’orizzonte. Siamo infine convinti che, se certe posizioni estreme devono essere contestate, questo vada fatto prima di tutto a livello culturale.



Un auspicio



Infine un auspicio: che chi si professa cristiano e chi ha altre convinzioni, insieme, abbiano il coraggio di inaugurare una stagione di FamilyDay anche con altre finalità precise: per le famiglie in crisi a causa della perdita del lavoro; per i figli vittime della superficialità della vita e delle dipendenze; per i servizi della scuola diversi a seconda del ceto sociale; per gli anziani soli perché non c’è famiglia per loro; per le famiglie che non si possono formare perché sposarsi è un costo sociale eccessivo; per le famiglie lasciate sole durante la crisi delle relazioni; per le famiglie abbandonate quando si presenta una malattia seria e lunga che le isola dal contesto sociale... Un percorso del genere renderebbe molto più giuste le nostre società e contribuirebbe a svelenire certe contrapposizioni di carattere etico e antropologico, permettendo un migliore ascolto tra i sostenitori delle diverse posizioni."




 Roberto Maggiani - 30/01/2016 17:56:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Io mi unisco alla legge dello Stato Italiano per il bene dei bambini e non prego, oggi no, ma lotto perché i diritti siano riconosciuti ai bambini che vivono in famiglie omogenitoriali.

 Gaetano Lo Castro - 30/01/2016 15:40:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]


Mi unisco con lo spirito e la preghiera ai tanti manifestanti del Family Day, specialmente per il bene dei bambini, sperando che le coscienze addormentate si sveglino, in questo tempo tenebroso d’inizio terzo millennio.

 Nando - 28/01/2016 07:54:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Se posso ancora un commento:
Una religione che non incontrasse l’uomo, credo sia una religione che rischi la propria disumanizzazione, perciò, pur credendo alla necessaria fatica di un vivere in ricerca morale, non mi convincono le pregiudiziali assolutiste, le presunzioni di verità, il disconoscimento del vissuto soggettivo, perché lo spirito può trasformarlo mai negarlo, pena di perdere sé e diventare mera ideologia; in tal senso, ritengo occorra sempre prima "perdersi" nell’ ascolto delle istanze dell’altro, senza ciò significare lo smarrimento identitario, però ogni volta rimettendolo in discussione nei suoi accidentali culturali, e comunque avendo prima "salvato" l’uomo, poi - forse - l’idea che abbiamo di lui (uomo in senso non maschilista ma di genere umano - purtroppo la lingua è ancora in cammino).

 Gaetano Lo Castro - 26/01/2016 19:49:00 [ leggi altri commenti di Gaetano Lo Castro » ]


Svegliati umanità!
Sveglia la tua coscienza dormiente. Svegliala dal sonno nella tenebra del tempo attuale. Che non ti fa discernere il bene dal male. Che non ti fa vedere che stai percorrendo una strada sbagliata. Svegliati e ritorna sulla giusta via. Fallo prima possibile, prima che sia troppo tardi, prima d’oltrepassare il punto di non ritorno.
Svegliati, perché t’incombe l’incubo, da cui non ti potrai più svegliare!

 Klara Rubino - 26/01/2016 13:14:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

La proposta di legge, Cirinnà bis è semplicissima, 8 pag; prima si parla della coppie dello stesso sesso e si estende anche a loro la possibilità di fare un’ unione civile, iscritta in apposito registro.
Si regolano condizioni, cause di impedimento o di scioglimento.
Nel secondo punto si estendono e chiariscono alcuni diritti delle coppie di fatto.
Non si tratta di adozioni, uteri in affitto o equiparazione socio-culturale col matrimonio cattolico.
Nella vita di coppia diritto dovere di decidere insieme;collaborare, economicamente e nei lavori casalinghi; fedeltà.
Si tratta del diritto di assistenza in caso di malattia, diritto di decidere, su delega, delle questioni inerenti la salute, diritto di successione dei beni ereditari; delle questioni patrimoniali e legali, debiti, crediti; contenziosi; contratti di locazione; inserimento nelle graduatorie delle case popolari.
Diritto dovere di continuare ad abitare con eventuale precedente figlio del compagno/a deceduto, precedentemente convivente, e prendersene cura, per almeno tre anni.
Mi sembra che questa legge non sia una minaccia per la famiglia tradizionale-naturale, come riferimento, tant’è che queste unioni verrebbero definite "specifiche formazioni sociali".

 Klara Rubino - 26/01/2016 12:17:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Divertentissima defaillance!
No problem!

 Nando - 26/01/2016 08:11:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Tutto qui.
Mi scuso, ma occhi deboli, dita grandi per il cellulare troppo piccolo e la difficoltà di scrivere con il cellulare stesso, producono spesso queste defaillance verbali.

 Nando - 26/01/2016 07:42:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ciao Klara,
non volevo parlare della semplicità ma del semplicistico (ma in quel momento non trovavo la declinazione coerente al testo, uindi ho specificato tra parentesi che cosa intendessi dire con semplicità).
Due o tre punti che vorrei sottolineare.
Qui non si tratta di giudicare né di offendere i sentimenti, si tratta, da cittadini, di esprimersi su di una proposta di legge; e, da cittadino, cerco di formarmi un oensiero, giusto o sbagliato, che corrisponda alla mia visione della vita. Credo così facciamo tutti nell’esercizio democratico della libertà.
Mi nascondo o sono ambiguo? Può darsi; ma la vita mi ha insegnato che non siamo o bianchi o neri, che spesso non sappiamo chi siamo, che ci riveliamo attraverso le nostre intime contraddizioni.
Infine, cerco sempre nell’analisi, di scindere sentimento e ragione, soprattutto quando si tratti di temi del vivere collettivo organizzato.
Rutto qui.
Alla prossima

 Klara Rubino - 25/01/2016 12:16:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Ciao Nando, l’illusione della semplicità...in effetti io trovo la semplicità una virtù, di solito appartiene a chi vede le cose dall’alto senza eccessivo coinvolgimento, una virtù liberatoria.
Per te la semplicità è un’illusione e quindi diventa "semplicistico"; la semplicità è una virtù dell’uomo, dell’anima, anche se il mondo è multiforme; non c’entra con la complessità del mondo.
A volte mi pare che tu ti nasconda dietro questa complessità, dietro le contraddizioni delle singole visioni per evitare di esporre in modo lineare e diretto la tua; poi così ti becchi un sacco di contestazioni, una per ogni termine allusivo o ambiguo usato.
Non è proprio Gesù a dire " Non giudicare per non essere giudicato, perché nella misura in cui giudicherai così sarai giudicato ", allora vuoi vivere preda del giudizio tuo sugli altri e degli altri su di te? Non devi decidere tu cosa è giusto e cosa è sbagliato, sezionando il mondo.
Vorrei poi ricordare a tutti, me compresa, che quando si parla di questi temi e ci si esprime riguardo ad altrui sentimenti importanti come l’amore di coppia, la genitorialità, il senso di famiglia, si rischia di fare del male alle persone che ne sono coinvolte direttamente.
Sono persona che già nella prima parte della loro vita hanno dovuto soffrire solo per essere, per essere se stesse; ed ora, dopo tanto coraggio, finalmente un equilibrio, devono essere disturbate dal giudizio e dalla non accettazione altrui?
Quasi quasi sono persone da ammirare, non fosse che, tutti abbiamo, in un modo o nell’altro, il nostro duro percorso!

 Nando - 24/01/2016 23:00:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Grazie a te, Maria.
Sto approfondendo l’argomento, così come mi è possibile nelle mie limitate capacità; non credo, a naso, che sarò mai pienamente d’accordo, molti punti li condivido, altri mi lasciano con le mie perplessità; alcune implicazioni aprono scenari complessi e di non trasparente lettura su cui riflettere molto. Questo "a naso". Continuo ad ascoltare ancora senza schierarmi ma anche senza l’illusione della semplicità (nel senso di semplicistico).

 Klara Rubino - 24/01/2016 21:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Salve, dico la mia:famiglie omogenitoriali o semplicemente coppie omosessuali esistono; che lo si condivida o meno in ogni modo o sfumatura di posizione sull’argomento , esistono comunque, non bisogna pertanto dare o concedere , piuttosto avere l’umiltà di osservare la realtà e RICONOSCERE il loro diritto di esistere; è una semplice osservazione; senza paura poi ci si potrebbe anche arricchire nel trovare punti in comune o peculiarità.
Sono situazioni che non recano danno , basate su sentimenti positivi.
I bambini sono sempre più avanti: i loro genitori sono così è basta , è certamente normale per loro la realtà quotidiana in cui vivono , se poi il contesto sociale non è del tutto pronto a ricevere la loro famiglia , è un problema che riguarda tutta la società , un problema della società; è l’inerzia , l’egoismo della società a causare loro sofferenza , eventualmente.

 Maria Musik - 24/01/2016 20:35:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Mi scuso, Nando, se rispondo solo ora al tuo commento a me rivolto.
Non ho difficoltà alcuna a credere nè presumevo che il tuo silenzio volesse eludere il confronto.
Quanto al testo redazionale, mi permetto di chiarire alcuni punti che, per me, rivestono una particolare importanza:
1) Noi della Redazione non siamo nè ci riconosciamo nel ruolo di arringatori/manipolatori di piazze. C’è una sezione "Eventi" e la abbiamo utilizzata informando su un evento e motivando la nostra adesione.
2) Non abbiamo omesso alcun dato essenziale giacchè abbiamo diffuso un’informazione e non pubblicato un saggio o una ricerca antropologica o scientifica.
3) Non abbiamo postulato nessuna unanimità di pensiero (anche perchè se ci fosse non sarebbe esistito l’evento). Tu fai riferimento alla frase di chiusa del comunicato degli organizzatori, testualmente riportato, che non è un’affermazione ma va letto come una speranza, al massimo un augurio o una fiduciosa attesa.
4)Anche in questo contesto rispolveri la questione degli altri diritti negati. Scusa: ma da dove evinci che questi non siano di nostro interesse o, peggio, che se ne faccia un uso strumentale per sostenere questa causa? E, inoltre, perdonami perchè non mi trattengo: non ho visto "sentinelle in piedi" a pregare per o contro "diritti fondamentali ai beni necessari alla dignità umana: casa, lavoro, cure...". E dove li avremmo messi, strumentalmente, come Redazione, in un unico piatto? Qui il piatto è "unico", inconfondibile e il suo nome è scritto con chiarezza sul menu. L’evento aveva ad oggetto diritti chiamati col loro nome e cognome
5) Chiunque legga è libero di aderire in toto, in parte e per nulla.
6) Chiunque legge può esprimersi, almeno qui, come hai fatto tu senza essere considerato "fuori, manipolato, subordinato, acritico, mancante di arbitrio..."
7) Il conflitto, su questo argomento, c’è ed è evidente: pacifico mi pare lo sia visto che nessuno minaccia o usa violenza. Non è questione, proprio per la complessità che tu stesso rilevi, che possa risolversi con un mero confronto perchè vi sono posizioni che, naturalmente ma non violentemente, confliggono.

Detto ciò, grazie di cuore a te e a Roberto per averci messo "la faccia".

 Nando - 23/01/2016 23:17:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Caro Roberto,
non mi sono sentito affatto oppresso né discriminato personalmente, né credo tu abbia voluto ciò non nei mie riguardi ma credo nei riguardi. di nessuno; poiché apprezzo e stimo il vostro pensare ed il vostro sapere, prendo sul serio quello che scrivete e diventa nutrimento della mia riflessione; sapevo che il commento non era rivolto a me, ma. comunque su di un tema proposto che cònvoca al dialogo e al confronto in uno spazio condiviso e condivisobile. Oppure non è così? In tal caso mi scuso e mi taccio.

 Roberto Perrino - 23/01/2016 23:05:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

Caro Nando, che le maiuscole in un mio commento ti abbiano suscitato sensi di oppressione e discriminazione mi rattrista assai. Tanto più che il commento non era diretto a te. Saluti.

 Nando - 23/01/2016 21:34:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ora, senz’altro sono incivile, devo ancora imparare molto; però pur da troglodita, non credo che ciò sia dovuto al rimanere fuori di quella piazza o non condividere "tutti" i contenuti che sono all’origine di questo appello.
Un’ultima annotazione leggendo il commento di Roberto Perrino: Legge, Stato, Bene di Tutti, soprattutto se scritti con la maiuscola, o sono davvero condivisi da tutti ovvero diventano inevitabilmente un cammino verso la civiltà, mai un dato civile già di per sé, anzi, spesso sono strumenti di potere che emarginano ed opprimono a volte fino alle estreme conseguenze del loro degradato potenziale; a meno che non si sia assolutamente convinti di essere detentori di ogni verità, in tal caso non colgo molte differenze dallo stesso metodo dei "cattolici".

Con stima e simpatia

p.s. Approfondirò l’argomento, ascoltando le diverse voci delle diverse visioni, cercherò di costruirmi un’opinione rafforzare oppure indebolire una convinzione; lo devo ai molti della Piazza e ai molti che ne sono rimasti fuori, lo devo alla mia inciviltà, affinché diminuisca fino a scemare del tutto

 Roberto Perrino - 23/01/2016 20:50:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

Condivido e mi associo all’appello della Redazione de La Recherche. Civiltà è anche non ignorare la realtà che ci circonda, riconoscendo che ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne immagini la nostra filosofia e i nostri schematici pregiudizi, e che alto compito della Legge in uno Stato non confessionale è di riconoscere e normare la varietà dei comportamenti umani e sociali, incorporandoli armonicamente in un sistema di diritti e doveri entro cui si possa sviluppare il Bene di Tutti. Sveglia Italia!

 Nando - 23/01/2016 12:11:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Cara Maria,
leggo solo ora la notizia di questo evento, non sempre e non tutto si ha tempo o voglia di seguire con la lettura, per cui, fino ad ora, il mio silenzio era dovuto a ciò e non ad una fuga per eludere il confronto, tuttavia...
Non mi convince, Maria, il testo redazionale a manifestazione dell’evento e quindi del tema, lo trovo, per passione generosa e legittima, strumentale in alcuni aspetti, mi ricorda un po’ i "più famosi" arringatori di piazza della nostra politica, quelli che pur di cercare il consenso ai loro interessi, omettevano e continuano ad omettere dati essenziali per una visione completa di un tema (certamente ciò non vale per voi, perché partite da altre istanze, molto più oneste e legittime, e soprattutto collettive).
Che cosa vi contesto in metodo se non ancora in contenuto (almeno per un punto)? L’affermare che esita un’unanimità di pensiero e di orientamento degli italiani (che nemmeno per l’uguaglianza invero esiste, altrimenti non avremmo le discriminazioni che abbiamo - non esiste solo la negazione di un diritto civile di cittadinanza, esistono anche diritti fondamentali ai beni necessari alla dignità umana: casa, lavoro, cure...) e mettere in un unico "piatto" diritti che di impatto radicalmente diverso tra di loro, per cui chi volesse aderire ad una visione, secondo questo approccio all’argomento, o "sposa" tutto il contenitore, senza selezione dei contenuti, oppure è fuori, manipolato, subordinato, acritico, mancante di arbitrio...etc. etc.
No, Maria, non credo sia cos: la materia è complessa, ha alcuni aspetti al suo interno scindibili, suscita comunque sentimenti ed emozioni diverse e radicate nella Storia, per cui chiedono una certa tolleranza alla ragione, e chiedono una ricerca razionale della verità antropologica ed esistenziale di un vivere collettivo civile e pacifico; ma appunto solo una ricerca fatta assieme, che veda le diverse visioni in esodo, può portarci ad una più piena comprensione dei fenomeni e del possibile loro orientamento, mai ciò avverrà se si creano fronti in conflitto.

Un cario saluto

p.s. versione non riveduta e non corretta

 Maria Musik - 23/01/2016 09:16:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Ho aspettato un po’ per vedere se giungeva qualche commento. Silenzio che, in questo caso, mi pare si possa non considerare assenso. Pare che su questo argomento non si discuta, non ci si confronti: si deve stare, per ordine Superiore, ognuno sulle prorpie barricate.
Mentre sarebbe così semplice rompere il giocattolo della negazione di diritti come quelli succitati: basta frequentare queste persone, conoscerle e, quindi, constatare che "Ohhhh! Non sono poi così diversi dalla umana e dimostrabile individuale diversità".
Che ora è? E’ ora di essere civili ma prima bisognerebbe riscoprirci dotati di libero arbitrio.